Caccia al Rosso


Il 31 dicembre 2014 si concluderà "caccia al Rosso"

Spedite le vostre foto: colleganoi@gmail.com
oppure pubblicatele sulla nostra pagina Facebook

Follow Colleganoi's board Rosso on Pinterest.


Traduci colleganoi

domenica 28 dicembre 2014

[Video] Le pessime condizioni in una fabbrica cinese della APPLE. Servizio esclusivo della BBC

Telecamera nascosta in una fabbrica cinese Apple: operai esausti mentre costruiscono gli iPhone
Un documentario di BBC Panorama sembra mostrare le non ottime condizioni di lavoro nelle fabbriche dei prodotti Apple in Cina. Un team di giornalisti sotto copertura ha lavorato per alcuni giorni nelle linee di produzione del nuovo iPhone, filmando lavoratori stremati da turni di 12 ore che si addormentavano sui banchi. La Apple ha fatto sapere che indagherà su quanto riportato.

(David)

venerdì 10 ottobre 2014

Inaugurazione dell'Internet Festival 2014 (Video del drone)


Ricercatori del CNR
Drone del CNR

















Ieri è stato inaugurato l'internet festival edizione 2014. Per l'occasione il CNR ha costruito un drone che è stato fatto volazzare sopra l'arno e il ponte di mezzo dove sul quale è stata montata una scheda madre vegetale 


 Pisa dall'alto con il drone (video)


Drone su Pisa (video)


David

sabato 27 settembre 2014

[Foto] La Torre illuminata in occasione della ricorrenza della consacrazione della cattedrale

Ieri sera la Torre di Pisa è stata illuminata in occasione della consacrazione della cattedrale ove il 26 settembre del 1118 papa Gelasio consacrò il Duomo di Pisa, benché ancora incompleto. 
Ecco una galleria di foto :)

(David)

venerdì 26 settembre 2014

I costi di produzione dell’iPhone 6 e dell’iPhone 6 Plus

Come ogni anno, arriva puntuale il rapporto sul costo di produzione dei nuovi iPhone: negli Stati Uniti d'America il margine di guadagno è di circa il 69 percento, in Europa supera il 70%.

In Italia l’iPhone 6 da 16 GB ha un prezzo imponibile di 593 euro, ma per Apple il costo di produzione - tra forza lavoro e componentistica interna- è di circa 155 euro. A rendere pubblici i dati ci pensa, come sempre, IHS, un’azienda ormai conosciutissima nel settore anche per i rapporti annuali con i quali mette in evidenza il costo di ogni singolo componente utilizzato nei dispositivi di Apple e li rapporta con l’attività di lavoro per l’assemblaggio.



Secondo l’azienda, il colosso di Cupertino spende tra i 200 e i 247 dollari per l’iPhone 6, e tra i 216 e i 263 dollari per l’iPhone 6 Plus. Ovviamente sono solo stime e tengono in considerazione esclusivamente la componentistica e l’assemblaggio, senza calcolare la ricerca, la progettazione, il marketing, la distribuzione e molto altro.


Il processore A8 utilizzato nei nuovi iPhone avrebbe un prezzo superiore di 3 dollari rispetto alla generazione precedente, arrivando così a costare circa 20 dollari, una cifra molto simile alla quella raggiunta dalla somma dei prezzi dei sensori e del chip NFC di NXP Semiconductors che, affiancato da un amplificatore di segnale prodotto da Ams AG, dovrebbero costare all’azienda circa 22 dollari.

Lo schermo e il touch screen - forniti ad Apple da LG e Japan Display - si confermano i componenti più costosi, e pesano a Tim Cook e soci 45 dollari per la versione da 4.7” (che rispetto alla versione da 4” utilizzata nell’iPhone 5 e nell’iPhone 5S costa 4 dollari in più) e 52,50 dollari per la versione da 5.500.

In ogni caso, anche quest’anno il costo lavoro per ogni dispositivo è fisso tra i 4 dollari e i 4,50 dollari, e considerando i listini negli Stati Uniti d’America, proprio come succedeva con l’iPhone 5 e l’iPhone 5S, i margini di guadagno - considerando esclusivamente la componentistica e la forza lavoro - per l’azienda capitanata da Tim Cook dovrebbero essere di circa il settanta percento.

(David)

domenica 21 settembre 2014

Il più antico calendario del mondo è stato scoperto in Scozia

Un gruppo di archeologi britannici sostiene di aver portato alla luce il più antico strumento utilizzato dagli uomini preistorici per misurare il tempo: la scoperta risale al 2004 ma soltanto esami recenti approfonditi hanno confermato la natura di quello che potrebbe essere il calendario più "datato" tra quelli giunti nelle nostre mani. Nell'ambito di scavi condotti in un campo nei pressi di Crathes Castle, nella regione dell'Aberdeenshire, venne infatti ritrovata una serie di dodici buche allineate che, agli occhi dei ricercatori, sembravano riprodurre le fasi del nostro satellite, tracciando una sorta di calendario lunare: ora, gli studiosi della University of Birmingham ritengono che l'insolita struttura sarebbe il frutto del lavoro dei cacciatori-raccoglitori che vissero in quel territorio circa 10.000 anni fa e che, con quel rudimentale sistema di buche, scoprirono come misurare il tempo e le stagioni, attraverso i cambiamenti nel cielo della Luna. L'annuncio del ritrovamento è stato reso pubblico in un articolo della rivista Internet Archaeology.

Il "calendario" risalente al mesolitico conterebbe molti più anni di quella che fino ad ora si credeva la più antica prova archeologica della diffusione dell'idea di tempo presso i nostri progenitori: precedentemente, infatti, tale testimonianza era stata riscontrata soltanto nel Medio Oriente, per la precisione in quella Mesopotamia dove una delle grandi civiltà del passato mosse i propri passi. La capacità di concettualizzare e computare il tempo costituisce, in effetti, una delle più importanti conquiste del genere umano, ragion per cui la questione relativa alla "creazione" e alla nascita del tempo presso le popolazioni primitive è da sempre un punto critico per comprendere al meglio come determinate società si svilupparono. Ora questo ritrovamento suggerisce come già le società di cacciatori-raccoglitori avessero, quanto meno in Scozia, sia la necessità sia la capacità di tracciare il percorso del tempo lungo l'anno, con tanto di stagioni ben segnalate.


Il complesso di buche appariva orientato in direzione sudoccidentale ma con una evidente allineamento associato ad un punto ben segnato sul paesaggio, sul quale il Sole, 10.000 anni fa, proiettava le sue prime luci all'alba del giorno del solstizio invernale: la struttura si rivelava dunque utile a seguire al meglio il susseguirsi dei mesi lunari e delle stagioni, consentendo ai suoi fruitori di avere una dimensione precisa della scansione del tempo che soltanto uno strumento che svolge le funzioni di base del calendario può dare. Le dodici buche erano state scavate con forme differenti a riprodurre la Luna crescente o calante, in un arco di spazio ampio circa una cinquantina di metri; la fossa più grande, rappresentante la Luna piena, mostra un diametro di circa due metri.
«Per le comunità di cacciatori-raccoglitori della preistoria, conoscere i periodi dell'anno in cui le risorse alimentari erano disponibili poteva rivelarsi cruciale per la sopravvivenza. Tali comunità contavano fortemente sulle migrazioni degli animali da cacciare e la possibilità che questi eventi sfuggissero alla loro osservazione poteva diventare un fattore di rischio per le carestie. Avevano bisogno di essere attenti alle stagioni per esser pronti quando quelle che erano le loro principali risorse transitavano nei paraggi, ragion per cui da questa prospettiva, la nostra interpretazione del sito come di un calendario stagionale ha molto senso» ha spiegato il dottor Christopher Gaffney della University of Bradford. La questione del computo del tempo sarebbe diventata fondamentale soprattutto nelle fasi successive, quando le comunità iniziarono a stabilirsi e a conoscere le tecniche di allevamento e, soprattutto, di coltivazioni, ancor più strettamente connesse agli andamenti stagionali: ma, per questi uomini che impararono a distinguere i mesi lunari e le stagioni, l'epoca dell'agricoltura era ancora lontana.
(David)

venerdì 19 settembre 2014

In Italia la telefonia è sempre più Mobile, male la banda larga

Il nostro paese è sempre più orientato verso il Mobile e questa è cosa ormai risaputa. Ma le dimensioni del fenomeno fanno si che nel nostro paese si comincia sempre più ad abbandonare il telefono, per come lo abbiamo sempre conosciuto, quello tradizionale, per i sempre più diffusi dispositivi mobili. E una nuova conferma la si trova nel nuovo rapporto di Asstel, “Rapporto sulla filiera delle Telecomunicazioni 2014“, il quale certifica il 2013 è stato l’anno nero delle compagnie telefoniche con un calo del 7% e un valore di mercato di 44,7 miliardi di euro. E negli ultimi 5 anni sono andati persi 9 miliardi di fatturato.

Altro dato che il rapporto evidenzia è che anche il mercato dei cellulari sta dando segni di cedimento, con un calo che dal 2013 diventa in doppia cifra: -14% 2013, -4% nel 2012. E il calo sembra proprio addebitarsi all’emergere delle applicazioni mobili che via via sono andate sostituendo quelle attività tipiche dei cellulari, come l’invio degli SMS. Nel 2013 il calo degli SMS è stato del 13%. E’ evidente che l’avanzata di applicazioni come WhatsApp e affini hanno sicuramente messo in crisi il mercato dei messaggini, per le loro caratteristiche di dinamicità e, non ultima, di gratuità.

E gli smartphone, sempre nel 2013, crescono del 12%, riuscendo ora a coprire il 71% del fatturato del settore in un anno, totalizzando 4,5 miliardi di euro. E anche i tablet crescono in maniera sostenuta: + 26%. Male invece il trend dei fornitori di apparati che hanno chiuso il 2013 con un calo del 7%.

Va però detto che dal 2012 sono in aumento gli investimenti nel settore Tlc sul totale degli investimenti delle imprese in Italia, cioè si passa dal 5% del 2011 al 6% del 2013. Nel 2013 la quota di investimenti da parte degli Operatori Tlc sui ricavi si è mantenuta costante rispetto all’anno precedente, cioè il 16%. Nonostante questo però, calano gli investimenti in proporzione alla perdita di fatturato, totalizzando 5,6 miliardi di euro, ossia -10% rispetto al 2012.

Lo scorso Luglio, uno studio della Commissione UE evidenziava come la banda larga in Italia crescesse meno della media europea. E anche questo trova conferma nel rapporto di Asstel. Alla fine del 2013 la penetrazione della banda larga fissa base, stimata in termini di sottoscrizioni sul totale della popolazione, è risultata pari al 23% contro una media Europea (a 28 paesi) del 30% e a fronte del 26% della Spagna, 34% del Regno Unito, 35% della Germania e 38% della Francia. E anche questo rapporto conferma il dato che riguarda la banda larga mobile, così come lo sottolineava lo studio UE. Sempre in termini di penetrazione l’Italia, in questo caso mostra un dato superiore alla media e cioè, il 66% della popolazione a fronte del 62% della media europea.

(David)

mercoledì 17 settembre 2014

Internet: superato il miliardo di siti web

Superato il miliardo di siti web nel mondo. Il traguardo è stato annunciato oggi da 'Internet Live Stats'. Il primo sito web nella storia è stato lanciato nel 1991 mentre quota 1 mln di siti è stata superata nel 1997.

Il vero e proprio boom è stato registrato nel 2012 quando il numero di siti web è passato dai 346 mln del 2011 a 697 mln. Ad oggi sono oltre 1,061 miliardi. 

Il primo sito web nella storia è stato lanciato il 6 agosto 1991 dal britannico Tim Berners-Lee, il fondatore del 'World Wide Web'. Il sito di Yahoo è stato lanciato nel 1994. Amazon nel 1995, Google nel 1998, Wikipedia nel 2001, Facebook nel 2004, Youtube nel 2005.

(David)