Caccia al Rosso


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venerdì 5 settembre 2014

Come farsi pubblicità facendo la fila per l’iPhone 6

L’iPhone 6 non c’è ancora, ma la fila per acquistarlo si.

Quella che per molti può sembrare come una vera e propria follia fatta “per amore” del marchio fondato da Jobs e Wozniak, in realtà non è altro che una vera e propria trovata pubblicitaria, nata con lo scopo di beccarsi i riflettori dei media e l’attenzione (critiche comprese) da parte di appassionati e non, che ormai - in un modo o nell’altro -ovunque vadano si trovano invasi da notizie sul nuovo smartphone di Apple.

Ed è così, che con la minima spesa, le aziende che hanno pagato i tre che sono in fila hanno ottenuto la massima resa. E lo si può notare anche dal video e dalle foto che ci sono arrivate direttamente dalla grande mela: nonostante siano passati più giorni dall’inizio dell’avventura dei giovani statunitensi, sono ancora tantissimi i giornali e le TV che continuano a immortalare i tre accampati all’Apple Store sulla 5th Avenue.

La prima in fila per acquistare l’iPhone 6 è Moon Ray, una modella venticinquenne del Missisipi, che ha deciso passare circa venti giorni all’addiaccio, pur di far conoscere a tutti i media americani un’applicazione di telemedicina, in grado di sfruttare le nuove potenzialità di iOS 8. La storia si ripete con il secondo e il terzo in fila, una coppia di cugini che nonostante siano comunque sponsorizzati da un’altra azienda statunitense, a differenza della modella del Mississipi si ritengono veri appassionati dello smartphone prodotto dal colosso di Cupertino, che acquistano annualmente, facendo sempre una lunghissima fila: anche quest’anno i due erano primi in fila, ma dopo aver ricevuto 1250 dollari a testa dal team dell’applicazione sponsorizzata dalla ragazza, hanno ceduto il posto e sono slittati dietro.

E come biasimarli: trascorrere venti giorni, in compagnia di una modella, pagati da un’azienda solo per indossarne una t-shirt con il logo, e incassare 1250 dollari extra a testa, è in effetti un’offerta che non si può rifiutare.

Non più un’usanza per pochi (pazzi) appassionati quindi, ma un vero e proprio business, che ormai mette bene in chiaro quanto i riflettori dei media siano puntati sulle novità in arrivo il prossimo 9 settembre e su come, ancora una volta, il colosso di Cupertino potrebbe avere la chance e tutte le carte in regola per dare una scossa all’ormai stagnante mercato dei dispositivi mobili e indossabili.

(David)


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