Caccia al Rosso


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venerdì 5 settembre 2014

Il vero significato di Jihad

Largamente utilizzato per descrivere e classificare le azioni dei militanti estremisti dell'Islam, l'ampiezza di significato del termine Jihad è tuttavia sconosciuto a molti e pressoché ignorato fino all'11 settembre del 2001, in seguito al dirottamento di alcuni aerei di linea utilizzati come 'ariete' per l'abbattimento delle Torri Gemelle di New York. La sua accezione più diffusa e stereotipata è quella legata a "Guerra Santa".
Nelle prossime righe si cercherà di tracciare un significato del termine Jihad, fornendo una sorta di mappa per comprendere perché, volendo tracciare un parallelo con i giorni nostri, Jihad non è necessariamente sinonimo di ISIS.

Cosa significa Jihad?

Il termine Jihad deriva dall'arabo e letteralmente vuol dire "sforzo". Ma questo comporta già delle differenze tra la sua definizione letterale e quella coranica.
Per Jihad si intende appunto lo sforzo necessario a raggiungere un obiettivo, mentre nel corano si fa specifico riferimento alla fatica e all'impegno, interiore e materiale , per la causa di Dio.
All'interno di quest'ultima interpretazione, inoltre, si possono ulteriormente distinguere tre ulteriori
diversi significati:
  • Jihad come lotta spirituale al fine di vivere nel migliore dei modi la fede islamica.
  • Jihad come lotta per costruire una buona società musulmana.
  • Jihad come atto "militare", concesso però dalle sacre scritture islamiche del Corano solo come difesa del popolo musulmano.

È è facile intuire come in nessuna di queste definizioni rientra il concetto di "Guerra Santa" come invece in Occidente il Jihad è stato dipinto per anni, una simil crociata al contrario, conflitto volto a convertire tutto il mondo (gli infedeli) all'Islam. Al contrario, come già specificato, il Corano pone la difesa del popolo, della comunità e di ogni musulmano come base fondamentale di ogni azione militare. L' l'uso della forza è consentito per autodifesa, per proteggere la libertà dei musulmani a praticare la loro fede, dall'oppressione e da eventuali tiranni, per punire un nemico che rompe un giuramento e come risposta ad un torto subito. Invece, un'azione militare volta alla costrizione della conversione - "non vi sia costrizione nella religione", recita il Corano nella seconda Sura, al versetto 256 -, alla conquista di altre nazioni per colonizzarle, alla conquista di uno o più territori per avere un guadagno economico o alla prova di forza di un leader, non può essere considerato, e non deve essere definito, Jihad.

Che differenza c'è tra Jihad maggiore e Jihad minore?

È necessario inserire un'ulteriore distinzione all'interno dei significati di Jihad. Secondo alcune interpretazioni del Corano, che  sono tutt'oggi oggetto di dibattito, il Profeta Maometto ha definito come "maggiore" il Jihad spirituale, interiore. "Minore", in questo senso, è invece considerato il Jihad militare.

Jihad maggiore

Tenendo a mente la definizione di "lotta spirituale al fine di vivere nel migliore dei modi la fede islamica", è la messa in pratica dei cinque pilastri dell'Islam: recitare le preghiere (Namaz), effettuare il digiuno durante il Ramadan (Sawm), praticare la testimonianza di fede (Shahada), fare elemosina (Zakat) e compiere il pellegrinaggio verso La Mecca almeno una volta nella vita (Hajj). Altre vie per compiere il Jihad maggiore, inoltre, possono essere lo studio continuato dei testi sacri, fino ad impararli a memoria, il perdono di un torto, partecipare attivamente alla comunità, smettere di fumare e così via.

Jihad minore

Questo è certamente l'aspetto più militare e violento del significato di Jihad. In questo senso è certamente una "Guerra Santa", da non confondere però con la definizione Occidentale di quest'ultima.
infatti, va considerato che ci sono regole ben precise e difficilmente evadibili che regolano la Jihad offensiva:

  • Deve essere proclamata da un leader religioso
  • Deve essere sempre difensiva, quindi è la controparte a dover cominciare le ostilità
  • Gli innocenti non devono essere uccisi
  • Prima di giungere al conflitto, ogni altra strada pacifica deve essere tentata;
  • Donne, bambini e anziani non devono essere feriti o uccisi
  • È vietato avvelenare i pozzi d'acqua (sorta di primitiva guerra chimica)
  • Le donne non devono essere violentate
  • Non devono essere recati danni alle proprietà altrui (case ecc)
  • I nemici devono essere trattati con giustizia


Prendendo in considerazione questi punti, appare assolutamente evidente quale differenza abissale scorra tra il Jihad "minore" inteso dal Corano e dalle parole di Maometto, e l'azione militare offensiva che vari gruppi stanno conducendo nei loro rispettivi Paesi.

Jihad sessuale, cos'è?

Scoppiata principalmente nel 2013, la Jihad sessuale - come è stata definita dai media Occidentali - riguarda l'invio di donne da un Paese pan-arabo a militanti (soprattutto presunti tali, come abbiamo visto in precedenza) jihadisti. Tuttavia il Corano non prevede assolutamente questo aspetto del Jihad e anzi condanna duramente l'adulterio e la prostituzione.

In sostanza donne non sposate vengono persuase a raggiungere le zone dei conflitti per congiungersi, tramite contratto, ai militanti estremisti, diventando quindi "mogli" provvisorie sfruttate, ovviamente, come oggetti sessuali. La questione è tornata di scottante attualità con la formazione del califfato tra Iraq e Siria da parte dell'ISIS. Ad ogni modo, come per le azioni violente di Al Qaeda e affini, questo non ha nulla a che vedere con l'Islam, il Corano e la definizione, come abbiamo visto di Jihad. . Al contrario i comportamenti di questi militanti, evidentemente interessati al controllo del territorio mantenendo alta la pressione, violano numerose regole del Jihad, così come calpestano alcuni dei fondamenti base del testo sacro. 

(Dana)

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